Dicembre – Congiunzioni eliocentriche Terra- Stelle di Orione

Nel mese di dicembre la Terra sigilla la sua avanzata tra le Unità del Fuoco stellare: chiude e riapre il suo ciclo annuale incontrando, dal punto di vista del Sole, le fulgide Stelle dell’Orione, secondo la Tradizione esoterica il Signore cosmico fonte di resurrezione, il Cacciatore luminoso dei Cieli che dà Nome al nostro Braccio galattico, ossia al regno di tutti i Soli a noi prossimi.

Orione 1La meravigliosa costellazione dell’Orione, Luce del Cielo(1), sorge maestosa nel cielo stellato d’autunno per restarvi fino a primavera (dalla primavera all’autunno per l’emisfero sud); splende accanto alla scia della Via Lattea e si estende con forza da entrambe i lati dell’equatore celeste (la proiezione nel Cielo del piano dell’equatore della Terra), a sud dell’eclittica. Insieme al Toro e ai Gemelli, nonché ai due Cani celesti, l’Auriga e le Pleiadi, costituisce la zona più bella e radiante del firmamento e presiede, rispetto al nostro Sistema solare, al polo opposto (anti-centro galattico) all’Origine primaria del Centro galattico.

Le Sue stelle disposte a forma di X, “sembrano iscrivere in punti rutilanti di fuoco, nel cielo stesso, la cifra del Signore”, la cifra del Cristo cosmico (Ж), la ‘clessidra’ o doppia piramide riconosciuta nei millenni come l’Osiride celeste accanto all’amata Iside (Sirio), fonti di resurrezione per la nostra parte di universo. La Cintura di Orione (le tre stelle centrali riflesse in terra nelle 3 piramidi di Gizah) interseca ora il piano del nostro equatore celeste, fungendo da spartiacque spaziale dei nostri due emisferi: una sorta di Via di Mezzo a tre fuochi.

Orione-EgiziNon solo, le stelle del lato sinistro del Cacciatore, tra le quali domina la gigante rossa Betelgeuse, sono allineate sul meridiano celeste che porta, dall’altra parte del Cielo, al Centro galattico: tale “piano verticale” infinito è pressoché intercettato dall’attuale asse dei solstizi, la direzione e data del vero Natale planetario. Tale convergenza cosmica è stato visto (ad esempio dai Maya) come il segno celeste dell’inizio di un nuovo ciclo precessionale di circa 26.000 anni (vedi al 5° capitolo de Dal Tempo lineare al Tempo ciclico).

L’Orione, crocefisso tra Sirio e l’ammasso aperto delle Pleiadi nella costellazione del Toro, segna insieme all’Orsa Maggiore, dominante insieme al Drago allo zenit del Sistema solare, le sue “coordinate cosmiche”: una croce (X) e un carro che hanno di fatto orientato e ispirato tutte le  tradizioni umane. Da tali Fonti stellari giungerebbero gli impulsi ed influssi primari di energia alla nostra sfera e piramide solari.

Ottaedro OrioneOrione è quel Cacciatore celeste – la Coscienza del Cuore cosmico – che insegue la Lepre della Materia con l’aiuto dei due aspetti della Mente cosmica (il Cane Maggiore e il Cane Minore), a volte rappresentati come due serpenti (Sirio, il Cane maggiore, era riconosciuta quale “dente del serpente”, o come “arco” che scaglia la triplice freccia – le tre stelle della Cintura di Orione – verso il Toro/Apis).

Come il Boote, Orione è analogo ad Atlante, Colui che sorregge il mondo e, al di là delle attribuzioni lungo le ere, di fatto, insieme ai Segni zodiacali Taurus-Gemini, rivela il luogo del Comando, il luogo dell’anticentro galattico riconosciuto dall’Astrologia esoterica quale “Testa del Cristo cosmico”, giacente sulla Via della Via Lattea.

Trinita-divina-africana--Horus--Osiride--Iside

Il Fuoco solare, la Coscienza, deve risorgere e tornare alla ‘Casa della Vita’, il Cosmo: nei Misteri egizi Orione corrisponde all’Osiride celeste che presiede al Regno delle anime, al quale ascende ogni Faraone-Horo attraverso la Stella meridionale Alnitak della Cintura di Orione, “i Tre Re”, per divenire immortale e ricongiungersi al Padre celeste, insieme alla propria consorte, che si fonde con la Madre Iside/Sirio.(2)

Nell’antica allegoria indiana(3) Orione è la costellazione Mriga-Shiras, ‘Testa di cervo’, simbolo o rappresentazione di Yajna(4), il ‘Sacrificio’, e del ‘Signore delle Creature’, il dio Brahma-Prajapati(5), il ‘Progenitore’: sintesi dei Signori dell’Essere o Forze creative, i datori di vita.

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All’Uomo nuovo, in qualità di sole centrale del pianeta, spetta un destino cosmico, tocca il compito di costruire una nuova Piramide, immateriale, sostituendo al lavoro con la pietra l’arte di edificare con la mente superiore, la spada lucente del Cuore, in risonanza con i centri e i cicli celesti.

Celebrare quindi le corrispondenze, le direzioni o date del rapporto Terra-Orione è preminente e fondante, oggi come nelle culture antiche.

Le scintille del Cosmo sono irripetibili.

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Ecco le Date sacre alle direzioni cruciali Sole-Terra-Cosmo (anima-corpo-spirito) con le folgori del Conquistatore del Cielo:

Orione - Hevelius– il 9 dicembre la Terra si congiunge alla gigante azzurra Rigel (β Orionis): la freccia solare viene lanciata al “piede di colui che è grande” (dall’arabo Rijl jawza al-yusra), e da tale perno cosmico del Conquistatore dei cieli giunge una scintilla fonte di unificazione. Rigel poggia e dà inizio al fiume celeste Eridano(6), la via tra i mondi che sospinge all’incarnazione nelle acque della Sostanza. Eridano è il Fiume del Giudice, “combusto dal fuoco”, in cui cadde l’Auriga o Carro del Sole. Ricordiamo, a tal proposito, che l’Eridano e l’Auriga sono le due Costellazioni che rilevano i doveri meridionali e settentrionali della Via Lattea, con Orione al centro: Rigel, è quel centro di unificazione, di contatto tra il Cacciatore celeste Orione ed Eridano, il fiume che sfocia nell’oceano dell’emisfero australe, la via che collega i mondi e che distribuisce e ritira la vita. “Come Orione simboleggia l’aspetto dello spirito, così Eridano è connesso con l’aspetto del prendere forma, presentandoci il pensiero dell’incarnazione.”(7) Sotto il Piede del Cacciatore celeste viene raffigurata la costellazione della Lepre,(8) che sembra abbeverarsi al Grande fiume, il Fiume del Tempo, simbolo del nostro presente, passato e futuro; è la Lepre della materia, inseguita dal Cane Maggiore (Sirio) e dal Cane Minore (Procione), i due aspetti della Mente (Manas): “Abbiamo la storia del nostro passato nella Lepre, sempre in corsa, ingannata, pazza, legata alla ruota della vita, identificata con l’aspetto materia, e sempre nemica de ‘Il Principe Che Viene’. Nel Cane Minore abbiamo la storia dell’aspirante, il nostro presente destino. Entro di noi dimora la guida interiore, la divinità celata, il redentore. Procediamo di conquista in conquista, ma dobbiamo farlo come discepolo che serve, carico dei pesi altrui. Nel Cane Maggiore è raffigurato il nostro futuro e un destino tanto glorioso, da essere al di là di ogni nostra attuale capacità di comprendere”.(9) In sintesi, in tale data, una scintilla sovramundana, fonte di discesa della Luce, spinge a governare i vortici del divenire;

il 13 dicembre, lungo il meridiano perpendicolare all’Eclittica, scorre anche l’energia di Bellatrix (γ Orionis), l’amazzone guerriera dell’Orione portatrice di ‘ardore impetuoso’, che la Terra riceve unita a quella della splendida Capella dell’Auriga, costellazione        pentagonale     che corrisponde alla ‘segnatura’ del Conduttore del Carro del Sole;

dal 14 al 17 dicembre sono le tre Stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka, (ζ, ε e δ Orionis), i Tre Re della Cintura di Orione ad in-segnare o inseminare l’intero sistema solare (Insegnare etimologicamente significa “rendere sacro”, fertile) attraverso il filtro o virtù precipitante del nostro Pianeta. Ricordiamo come, proprio in questo tempo ciclico cosmico, l’asse terrestre dei solstizi – CapricornusCancer, la duplice Porta degli uomini e degli Dei che causa e risolve l’incarnazione – sia orientato alla Direzione suprema Orione-Centro galattico,  e come la Cintura sia perfettamente coincidente con il piano equatoriale terrestre, l’orientamento della Coscienza planetaria. Pianeta, Sole e Cosmo sono dunque Uno specialmente in questo “tempo”.

Fonti delle Tradizione esoterica riferiscono che “i Tre Re sono corrispondenti ai 3 Buddha di Attività in Shamballa [analoghi alla Trinità, dal canto dello Spirito Santo, della tradizione cattolica], nonché ai 3 Re Magi che onorarono l’Avvento del Bodhisattva-Cristo sulla Terra” e “rappresentano i tre divini aspetti della Volontà, dell’Amore e dell’Intelligenza, ed Orione quindi simboleggia lo spirito.”(10) Mentre nella Tradizione cinese, “la cintura di Orione è chiamata San Xing (i tre astri). Le tre stelle rappresentano delle divinità, i cui nomi sono Lu Xing (astro della prosperità), Fu Xing (astro della buona sorte) e Shou Xing (astro della longevità).” (Wikipedia).

In tali Date le Porte della resurrezione sono dunque spalancate, e il Potere sintetico di questi Tre Magi cosmici è la trazione e il dono offerto dalla Riserva inesauribile del Cielo: l’Umanità stretta alla Cintura può ricevere al Centro – infuocato, infinito ma anche concreto come l’attuale Centro umano in incarnazione – un impulso all’universalità, unico, diretto dal e al Centro galattico, ‘velato’ dal fulgore del Sole diurno precisamente al 18 dicembre:

Allineamento-CG-sul-meridiail 20 dicembre la congiunzione tra la Terra e la supergigante rossa Betelgeuse (α Orionis). In questa Data sacra solstiziale, la Terra è unita all’Osiride celeste e anche alla proiezione sull’eclittica della Stella polare, bersaglio del nostro asse polare e lucida del Carro Minore, vicario del Carro/Orsa Maggiore. Ai solstizi attuali i Fuochi maggiori dello zenit e dell’orizzonte della Coscienza sono dunque uno: la croce del cuore risuona con la Croce planetaria, solare e cosmica.

Il nome Betelgeuse deriva dalla contrazione dell’arabo Ibt al Jauzah, il Braccio di Colui che sta al Centro(11) annunciandone, con forza, il sorgere maestoso nel cielo stellato; simmetrica alla luminosissima Rigel, rispetto alla Cintura dei Tre Re o incrocio della X di Orione, mantiene nel suo potentissimo campo magnetico, quale “Madre del mondo” celeste, tutte le stelle a noi note, nel Braccio di Orione appunto. Betelgeuse è uno dei tre vertici del bellissimo Triangolo (equilatero) “invernale” insieme a Sirio e Procione, con al centro la costellazione dell’Unicorno (il cavallo sacro associato alla Vetta, a Capricornus, splendido simbolo vivente della Ragione pura: il corno singolo, la conoscenza diretta dell’iniziato). Fonti della Tradizione esoterica riferiscono che “l’interesse risvegliato ultimamente nell’opinione pubblica dalla stella gigante Betelgeuse, sia dovuto al fatto che in questo momento particolare c’è stata un’interazione di forze tra il nostro minuscolo sistema e questo, gigantesco, ed una comunicazione tra le due Esistenze che li animano.(12)

Betelgeuse culmina sul meridiano del luogo esattamente alla mezzanotte del solstizio di dicembre, nonché al mezzogiorno del solstizio di giugno, donando in tali incroci di cerchi e cicli il Suo massimo potere o influsso verticale. Il cuore attento alza gli occhi al cielo, e onora in sé la presenza di questa Grande Madre del Cielo.

L’Insegnamento riporta che Betelgeuse stimola il centro del cuore dei discepoli, mentre Sirio il loro centro della testa(13), giungendo attualmente sulla Terra tramite l’asse cardinale dei Segni solstiziali Cancer-Capricornus e tramite Saturno.

Dal punto di vista astronomico, segnaliamo infine che la magnifica gigante rossa (300 a 400 volte il diametro del Sole), in continua espansione e contrazione tale da mutare il suo splendore da magnitudine 1,3 a 0,4, sembra stia “preparando la Sua iniziazione” in supernova(14).

È proprio l’Inizio del ciclo annuale terrestre, il solstizio di Capricornus,  il “tempo giusto” in cui la Terra vede Sole/Vulcano aprire la Porta degli Dei (Capricornus) dalla soglia della Porta degli uomini (Cancer), ‘velando’ il potente influsso proveniente da Betelgeuse nonché dalla Stella polare, “stella di direzione”:

Betelgeuse è quel punto focale, sede di sensitività cosmica, che tutto abbraccia e trae a Sé unificando, Araldo del Sacrificio e Liberazione del Cristo in noi, certezza di gloria.

In tale giorno iniziatico la Madre cosmica depone il Crocefisso solare (la Terra) e custodisce il potere e il luogo sacro della sua Resurrezione, il Carro della Vita, attestando il trionfo della profezia dell’Araldo:

“Il Nostro Potere è sacrificio.”

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In sintesi, in tali Date sacre alla divina costellazione dell’Orione la Sapienza dello Spazio attesta il Mistero della Resurrezione.


(1) Traduzione dal sumero Uru-anna. Il nome Orione significa letteralmente “l’esplosione della luce”. Le radici *AR-/*OR-/*UR- secondo alcuni linguisti sono le varianti dell’originaria consonante “R”, che esprime l’idea del “moto per unire”. E’ un suono che ci richiama a guardare sempre verso l’Origine, verso l’Alto.
(2) Gli Egizi facevano coincidere il loro solstizio annuale con il sorgere eliaco di Sirio: il momento ‘giusto’ dell’ascensione del Faraone al Cielo “era l’epoca della levata eliaca di Sirio-Sothis, quando la stella sorgeva all’alba con il Sole, segnalando il prossimo arrivo della grande piena fertilizzante del Nilo, e l’inizio del nuovo anno. Ciò si verificava, nel III millennio a. C. verso la fine di giugno, quando cadeva il solstizio d’estate. In quel momento Sahu-Orione era asceso per intero… La cerimonia si svolgeva al solstizio d’estate nella Grande Piramide di Giza, dove il condotto meridionale della camera del re era orientato nel 2450 a. C., data della costruzione del monumento, sulla Cintura di Orione, e precisamente sulla stella più meridionale, Alnitak, mentre quello della camera della regina lo era su Sothis-Sirio. Il condotto settentrionale della camera del re era a sua volta orientato sulla stella polare, che allora era Thuban, nella costellazione del Drago. Infine il condotto settentrionale della regina lo era su Kochab (β Ursae Minoris).” (Estratto da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pagg. 148-9)
(3) Il Signore della creazione (Prajapati) si era trasformato nel cervo Mriga per inseguire, incestuosamente innamorato, la figlia Rohini; Bhutavat (Sirio) scagliò la freccia (Cintura di Orione) che lo colpì proiettandolo nello spazio, dove si trasformò nella costellazione Mriga (Orione) e Rohini nella stella Aldebaran. (Estratto da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pag. 78).
(4) YAJNA (Sans.) – “Sacrificio”, il cui simbolo o rappresentazione è ora la costellazione Mriga-shiras (testa di cervo) ed anche una forma di Vishnu. “Lo Yaina”, dicono i Brahmani, “esiste dall’eternità, poiché procede dal Supremo, nel quale esso giace dormiente dal non-inizio”. È la chiave per la Trai-Vidyā, la scienza tre volte sacra contenuta nei versi del Rig-Veda, e che insegna lo Yajna, o misteri sacrificali. (Estratto da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998). Per i poeti vedici, il sacrificio agli dei, yajna, e l’oblazione sul fuoco sacrificale, havis, ‘sono navi che conducono al cielo’. (Estratto da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, XLV).
(5) “Brahma è colui che ‘fa crescere [brh] nell’universo il respiro delle Acque cosmiche [an]’”. (Rendich, XLIX) “Osiride, come Brahmâ-Prajâpati, Adamo Kadmon, Ormazd, e molti altri Logoi, era il capo e la sintesi del Gruppo dei Creatori o Costruttori. Prima che Osiride divenisse “l’Unico”, e il Dio Supremo dell’Egitto, egli era adorato ad Abydos come il Capo o il Condottiero della Legione Celeste dei Costruttori appartenenti al più elevato dei tre Ordini. L’inno scolpito su una stele votiva di una tomba di Abydos (3° registro)” mostra Osiride come “Uscito dall’Acqua Primordiale, incoronato con l’Uraeus, che è il serpente-emblema del Fuoco Cosmico, […] il settimo al di sopra dei sei Dèi Primari usciti dal Padre-Madre, Noo e Noot, il Cielo. […] quest’ultimo Dio Solare e Cosmico, occupava, all’inizio dell’evoluzione religiosa, la medesima posizione dell’Arcangelo “il cui nome era segreto”. Questo Arcangelo era Michele, il rappresentante sulla terra del Dio Celato degli ebrei […] sotto l’aspetto di una ‘Colonna di Fuoco’”. (Estratto da: H. P. Blavatsky, Cosmogenesi, Collana Cintamani, pag. 329).
(6) Vedere per approfondimenti: 8 settembre – congiunzione eliocentrica Terra – Achernar (Eridano).
(7) Estratti da: A. A. Bailey, Le Fatiche di Ercole, Collezione Lucis, pag. 23.
(8) “Gli Egizi le chiamavano [le Stelle della Lepre] ‘la barca di Osiride’, immaginando l’Eridano celeste come simbolo del Nilo […] Orione è rappresentato dal dio solare Horo [Osiride risorto], posto su una barca (le stelle della Lepre) circondato di stelle e seguito da Sirio in forma di vacca, anch’essa su una barca.”… Inoltre, “la costellazione di Sahu-Orione rappresentava una figura umana in cammino, con il braccio proteso e con una grande stella, Aldebaran, sulla palma della mano sinistra. Era l’immagine astrale dell’anima (ba) di Osiride e sede del Duat, l’oltremondo, dove si trasferivano le anime dei re: ‘O Re’ è scritto nei Testi delle Piramidi ‘tu sei questa grande Stella, il compagno di Sahu, che attraversa il cielo con Sahu, che naviga il Duat con Osiride; tu ascendi dall’oriente al cielo, venendo rinnovato nella tua giusta stagione e ringiovanito nel tempo dovuto. Il cielo ti ha ridato vita con Sahu’. La giusta stagione era l’epoca della levata eliaca di Sirio-Sothis, quando la Stella sorgeva all’alba con il Sole, segnalando il prossimo arrivo della grande piena fertilizzante del Nilo e l’inizio dell’anno nuovo. Ciò si verificava, nel terzo millennio a.C., verso la fine di giugno, quando cadeva il solstizio d’estate. In quel momento Sahu-Orione era asceso per intero. Dalla stella Righel (b Orionis), situata sul piede sinistro del Cacciatore, pare nascere il fiume Eridano, che veniva identificato dagli astronomi ellenistici con il Nilo”.( Estratti da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pagg.147-48)
(9) Estratti da: A. A. Bailey, Le Fatiche di Ercole, Collezione Lucis, pag. 34.
(10) Ibidem, pag. 23.
(11) Tra gli antichi egizi era conosciuta come Bahu, che significa ‘braccio’ (“bahu deriva dalla radice indoeuropea bah: ‘spostare[h] con forza[ba], ‘rafforzare’, ‘crescere’, ‘aumentare’; con il suo altro significato di ‘molto’, ‘abbondante’,’grande’. (estratto da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, pag.259) In India marcava la sesta stazione lunare, Andra, l’Umido, in relazione al fatto che il sorgere di questa stella era l’inizio della stagione delle piogge. Poiché è anche la prima stella di Orione a sorgere, gli antichi scrittori l’hanno anche chiamata “l’Annunciatore”. (Wikipedia).
(12) Estratto da: A.A.Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, Collezione Lucis, pag. 1086.
(13) Estratto da: A. A. Bailey, Psicologia Esoterica II, Collezione Lucis, pag. 647.
(14) “Le stelle come Betelgeuse si “gonfiano”, aumentano le loro dimensioni mano a mano che il combustibile nucleare che le alimenta (l’idrogeno) si esaurisce, integrato e sostituito dall’elio e dagli altri elementi più pesanti che però non possono controbilanciare nelle loro reazioni termonucleari l’immensa “mole” gravitazionale di queste supergiganti che tendono a collassare inesorabilmente verso il nucleo. [Prima] dell’esplosione stellare, la Natura inizialmente permette loro di liberarsi della massa in eccesso che può essere espulsa nello spazio cosmico sotto forma di gas nebulare e radiazioni, a ritmi parossistici. Gli scienziati dell’ESO evidenziano due fenomeni particolari: il primo è la formazione di enormi pennacchi di gas che si estendono dalla stella verso lo spazio. Il secondo fenomeno, all’interno dei pennacchi espulsi, è il fortissimo “respiro” della supergigante Betelgeuse immortalato nel vigoroso movimento delle enormi bolle di gas sulla superficie stellare, molto simile a quello dell’acqua in ebollizione. Le nuove immagini [di Betelgeuse] ne evidenziano anche la natura: polveri di silicati e di alluminio, la materia che forma la crosta dei pianeti rocciosi come la Terra. La deduzione è ovvia. Miliardi di anni fa, prima della nascita del Sole, i silicati terrestri e i minerali che formano e colorano il nostro corpo e il nostro sangue, furono cucinati da una superstella molto simile a Betelgeuse. [Le stelle] quando esplodono in supernova (la maggior parte dell’energia viene emessa sotto forma di neutrini) diventano la fucina nucleare e la sorgente di tutti quegli elementi chimici utili alla formazione di altre stelle, di tantissimi pianeti rocciosi forse abitabili e, in definitiva, di altra vita”. (Betelgeuse: da stella a supernova, Wikipedia).

 

 

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2 risposte a Dicembre – Congiunzioni eliocentriche Terra- Stelle di Orione

  1. antonio dice:

    Complimenti!!!

  2. Pingback:Allineamenti Uomo-Sole-Cosmo 26°- 20 dicembre: Eltanin (Drago) - TPS Blog - Area italiana

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