Comunicazione

 

festival del fuocoTra le varie caratteristiche dell’essere umano che lo distinguono dalle altre creature di questo pianeta, c’è la capacità di articolare in molti modi e forme la comunicazione: verbale, gestuale, scritta, mediatica e persino telepatica. E anche di dare a questa parola straordinaria significati differenti, o meglio dire “a differenti livelli”.

Al livello “più basso” abbiamo la comunicazione come informazione, ne è esempio l’uso che fa il marketing di questo concetto, inteso come trasmissione di notizie intorno a un prodotto da vendere e concepita in base alla fascia di mercato da “colpire”. Un tipo di comunicazione unilaterale che si aspetta come feedback il consenso, cioè l’acquisto del prodotto.

Un po’ più articolata e completa è la comunicazione intesa come relazione tra un’emittente e un ricevente, che vuole  avviare un dialogo fatto di reciproca azione e  reazione. Su questo livello si muove la gran parte della nostra vita di relazione con i nostri simili e con l’ambiente, nonché con le altre forme di vita. Su questo argomento si spendono fiumi di inchiostro e di parole – soprattutto filosofiche –  per definirla, osservarla, valutarla, sentenziarne infine la difficoltà e spesso l’impossibilità.

La comunicazione ha come scopo la Comunione. Vogliamo comunicare per sentirci in relazione profonda, per scoccare la scintilla dell’intesa. L’uomo ha bisogno di comunicare così tanto che la solitudine, l’isolamento e l’incomunicabilità sono sentiti come dei grandi dolori.

Possiamo però considerare la comunicazione come la Comunione profonda, che superando tutti gli ostacoli che ben conosciamo, realizzi la circolazione delle Idee – cioè della Verità. Intendiamo le Idee come lampi di Vita che sottostanno all’essenza stessa di ogni cosa.

stelle_fuocoIl Mondo delle Idee, indicato da molti insegnamenti come “Mondo del Fuoco”, può essere rappresentato come un mare di infinite gocce, abitato da infiniti aggregati di Idee che creano Archetipi, cioè Formule di entità  ancora non fisiche, pronte a precipitare in Forme concrete: le creature viventi concepite sul piano delle Idee e rivestite di Sostanza, per vivere in manifestazione e fare esperienza, contribuendo all’evoluzione. Ed anche le loro successive creazioni: concetti, elaborati, opere.

“Le Idee sono libere e comunicanti. Un gruppo di Idee è una Formula, ovvero un’Idea composta e strutturata, tenuta assieme dal mutuo magnetismo delle Idee componenti. La Formula ha una Meta ed è una potenza Causante.” (1)

Ovvero Essenze che si aggregano per “compatibilità”, come gli elementi in una formula chimica. Attratte l’un l’altra da valenze similari, a comporre sostanze che si aggregano ad altre sostanze, fino ad arrivare agli organismi complessi.

Poichè ogni comunicazione corretta presuppone un insieme di concetti/vissuti/esperienze che si vogliono condividere, per arrivare a comunicare effettivamente è necessario risalire e ricorrere alla Verità. Con questo presupposto si comprende perché Comunicazione e Verità sono strettamente connesse per definizione, al di là di come venga intesa la comunicazione al livello umano più diffuso.

In queste affermazioni vive il segreto della Giusta Comunicazione, liberata infine da tutte le incertezze e il dolente senso di incomunicabilità che pervade da sempre l’essere umano.

Di certo la ricerca della Verità è un primo passo mentale che aiuta a raggiungere lo scopo. Tuttavia, avviata una ricerca sincera, si comprende ben presto che la Verità – comunque venga intesa, e a qualunque aspetto dell’esistenza si riferisca – non può essere colta che “con la coda dell’occhio”, ovvero con il sesto senso: l’intuizione.

E’ una competenza dell’Intelligenza Cardiaca, non di quella Mentale, e nasce da un profondo rapporto di Comunione tra il vissuto e il vivente, tra l’emittente e il ricevente che si fanno Uno e così possono realmente comunicare.

Sicchè si può affermare:

Base e Scopo del Comunicare è la Verità

fuoco

 La trasmissione della Verità, cioè il comunicare, avviene nel silenzio.

Il silenzio è il campo del comunicare, e bisogna conoscerlo e amarlo.

La nuova Cultura scaturisce dal silenzio, come da una fonte segreta.

Dal silenzio, che È creativo, sgorgano le leggi universali, cioè le verità della vita.

Nel silenzio non si odono suoni, perciò si contempla la visione.

La nuova Cultura rispetta e pratica il silenzio come mezzo di conoscenza e trasmissione del vero.

La Verità è regolare per essenza; il comunicare deve dunque essere ordinato.

 (da “Semine 1994” – scritti inediti )

(1) Calendario 1996 - Scritti Inediti
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3 risposte a Comunicazione

  1. Eugenio dice:

    “una scheggia di Verità contiene tutta la Verità”
    Lo sforzo di ognuno, per comunicare, è sempre premiato con il poter cogliere “con la coda dell’occhio” un barlume di luce in più, che in fondo è tutta la luce.
    Importante per comunicare è anche l’attesa della risposta, o comunicazione, altrui.
    Quindi occorre essere vigili anche nella ricezione, oltre alla trasmissione.
    Questa vigilanza porta spesso, con sorpresa, a riconoscere risposte a domande intime, che non si aveva neanche realizzato di aver posto.
    Ma allora chi ha risposto?
    Sapevamo già ma non comprendevamo?
    Una parte di noi, più raffinata, è comunicante ma rilascia la conoscenza solo goccia a goccia, secondo commensura?
    – Per comunicare (entrare in Comunione) occorre volerlo. Cosa che spesso si dice, ma altrettanto spesso, anche solo per inconsapevolezza, non si fa.
    Quell’atto di volontà apre alle conoscenze diverse da quelle che già si hanno.
    – Base del comunicare è amare, senza distinzione, con empatia di simili (simpatia).
    Amore non necessariamente emotivo, che spesso anzi intralcia, ma come condivisione della sostanza comunicante, lo spazio.
    – comunicare comporta voler imparare un’altra lingua, o meglio tutte le lingue, che in fondo sono la stessa lingua, quella del Cuore.
    – Essere trasparenti e permeabili a tutte le luci, vuol dire non interrompere o intepretare le comunicazioni, vivendole come sono senza distorcerele, ma riflettendole e scambiandole.
    – Ogni comunicazione ha una direzione, una partenza e una destinazione.
    – Eppure viene sempre da una unica fonte indivisa: l’Universo condiviso.
    – Una buona comunicazione ha le sue regole e metodi, con funzioni ordinate e in fondo confortanti, perchè certe (e a loro volta comunicanti).

  2. Anna Z. dice:

    La Comunione è libera e liberante, mentre le comunità umane sono purtroppo molto chiuse, condizionate e condizionanti, per cui i rapporti e la comunicazione interpersonale risentono di mancanza di libertà e verità.
    La Comunione è energia redentrice, infinita : può farne parte solo chi ha rinunciato a se stesso e non ha più legami che lo intrappolano e lo bloccano rendendo la comunicazione con gli altri esseri non veritiera in quanto egli si nasconde, durante il corso delle proprie esistenze, dietro miriadi di maschere che impediscono la manifestazione della sua vera essenza.
    La qualità più importante per giungere alla giusta comunicazione e, quindi, alla Comunione è la semplicità e per acquisirla occorre un nuovo tipo di educazione nutrito dall’amore che infonda negli esseri umani, sin dalla più tenera età, il vero significato di questo termine.
    Vive nella Comunione solo chi è interiormente libero e sincero.

    • Eleonora A. dice:

      É vero, Anna, concordo. Possiamo aggiungere che il livello di Comunicazione che attiene alla Comunione ha qualitá e origine cardiaca: come dire che il Cuore, e quanto da Egli proviene anche in termini di forme e di parole, é l’unica fonte attendibile di comunicazioni reali e profonde

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