Tutto è Luce

Oggi potremmo iniziare il nostro consueto appuntamento alla ricerca dei fondamenti dell’Astrologia Una con un celebre passo di Giacomo Leopardi che incantato, e nello stesso tempo intimorito, si chiedeva “e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: a che tante facelle?”

Già, perché tante luci in Cielo? E perché da millenni le contempliamo, le scrutiamo, ne seguiamo il corso e ne traiamo un cenno, un significato, un’indicazione?

Senz’altro queste luci, fonte di meraviglia, madre di ogni filosofia e di ogni desiderio di conoscenza, non sono poste a caso nell’Universo, e le più prossime a noi, raccolte in quelli che possono apparire fantasiosi disegni privi di significato, ci mostrano al contrario precise geometrie e altrettanto precise direzioni.

Il Sistema Solare, poi, all’occhio attento e capace di cogliere l’essenza della Realtà, appare come un fervido cantiere ove i pianeti, i Luminari celesti, apprestano, danzando sull’Eclittica, il Proposito dell’Uno in perfetta concordia, in gioiosa armonia e in luminosa bellezza.

ursa

Dunque le luci in Cielo sono le sentinelle dell’Uno, ci indicano, mediante i loro moti, come e quando si esprime la Volontà che vive nell’Universo, come e quando la consonanza tra coscienze, indipendentemente dalla loro potenza, può disporsi a nutrire il piano evolutivo cosmico.

L’Astrologia, a qualsiasi livello si ponga, ha sempre visto nei Luminari e nelle Stelle gli attivatori energetici di un’intenzione causale che in seguito avrà modo di precipitare in eventi, esteriori ed interiori.

Nell’ottica dell’Astrosofia tale intenzione procede secondo le potenze dei Numeri, Cause primarie vive e magnetiche, essenza stessa di quelle luci.

Luminari e Stelle si qualificano pertanto come Centri pulsanti che esprimono, ciascuno con le loro qualità intrinseche, il Fuoco della Vita e che tracciano, con le loro ordinate geometrie (da millenni codificate dall’Astrologia), un tessuto di rapporti, ovvero di significati.

Tutto ciò che esiste, quindi anche i transitori ed effimeri accadimenti umani, ha causa sottile e immanifesta, si colora di luci e quindi diviene manifesta: in tal modo il costante e inesausto moto dei Luminari, causa potente sebbene invisibile, crea tutte le geometrie, che potremmo a ragione definire “psicogeometrie”, ovvero rapporti qualitativi capaci di esprimere direzioni, intenzioni e progetti.

Se lo Spazio è vivo, come dicevamo, allora anche le geometrie tracciate nello Spazio dai Luminari sono viventi, capaci di modificare, con la loro potenza magnetica, il campo che le accoglie, capaci di depositare l’essenza di cui sono portatrici in quello stesso campo e capaci di orientare le coscienze consonanti nella medesima direzione.

Lo Spazio è qualificato dalla potenza ignea di queste luci e attraverso i canali energetici che tali relazioni stabiliscono l’Universo ascolta e comunica.

Sistemasolare

Il Cielo è davvero colmo di significati, e in questa direzione va contemplato e inteso.

Sentirci partecipi di un Cosmo orientato verso un fine, ove ciascuno, per quanto ancor piccola possa essere la sua coscienza, ha una parte e un compito, ci solleva dallo smarrimento che, ben lo sappiamo, talora ci ha colto di fronte ad una grandezza che la nostra mente non è in grado di sondare e che ci ha atterrito.

E in noi risuona l’Insegnamento che ha ben colto questa ansietà: “Quando l’energia si trasmuta in un oceano di luce, la tua coscienza trema, o si espande? Il tuo cuore teme o esulta, quando davanti a te si spalanca l’Infinito?” (Agni Yoga, Comunità, 275)

Perché temere l’Infinito se è la patria della Luce?

In quella Luce palpitano e si muovono le infinite luci che nutrono e governano lo Spazio e, come suggerisce il nostro cuore, non c’è nulla da temere se tutto è Luce.

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