Navigare l’Infinito

Uno dei più grandi sogni umani è sempre stato quello di poter solcare lo spazio immenso della volta celeste e dirigersi verso pianeti e stelle.

Poeti ed artisti, scrittori e visionari, ciascuno coi mezzi a loro disposizione, hanno cercato di immaginare questo viaggio meraviglioso, per quanto periglioso, e hanno cercato di descrivere i tratti dei mondi lontani così finalmente raggiunti.

Eppure per navigare nell’Universo e raggiungere queste lontane, eppur prossime, mete lucenti, non servono complicati congegni meccanici o sofisticate tecnologie.

La via per l’Infinito, istantanea, è quella tracciata dalla coscienza e la chiave per aprire le porte dello Spazio è l’aspirazione a ricongiungersi alle stelle; se educhiamo il nostro cuore e la nostra mente a volgersi alle luminose altezze celesti piuttosto che ai polverosi anfratti del nostro piccolo sé, ecco che, a poco a poco, si schiudono orizzonti, si palesano direzioni, si intravede la maestosa complessità del Piano cosmico.

Così, al timone della piccola navicella della nostra coscienza “salda nella luce”, si solca lo Spazio verso i mondi lontani, scoprendo che sono gli stessi mondi che vivono e palpitano in noi.

DaliNaveconFarfalle

Le varie visioni astrologiche utilizzano da secoli segni zodiacali, stelle, pianeti, asteroidi, case, punti fittizi e accurate pratiche previsionali per leggere i “segni del Cielo” e trarne indicazioni sui destini individuali e planetari, eppure danno poca importanza, nelle loro ricostruzioni, al tessuto che tutto sostiene, collega ed alimenta, lo Spazio, appunto, uno Spazio che ha nome Cielo, che ha nome Infinito.

Affermare che lo Spazio è vivente significa in primo luogo affermare che non si può prescindere, per qualsiasi analisi, previsione o lettura del Cielo, dal considerare ogni elemento celeste come vivo, cosciente, dotato di uno scopo che persegue tramite un progetto ordinato, comunitario e armonico. In secondo luogo significa affermare che l’essenza di cui questo Spazio è intessuto è un’essenza magnetica, capace sia di mantenere in moto, quindi in vita, gli enti in essa immersi, sia di tener unite e comunicanti tra loro, per consonanza, tutte queste coscienze accese dalla Vita.

Tralasciando di considerare lo Spazio come fondamento di ogni Astrologia si tralascia anche la possibilità di indagare e intuire le relazioni e le connessioni tra i nuclei di vita che si celano nelle forme, delegando a caso, destino o mera coincidenza la ragione, e la regola,  di quanto si legge tra le maglie del Cosmo.

Tralasciando di considerare lo Spazio come la matrice dei significati astrologici si tralascia anche di comprendere appieno le differenti qualità che ineriscono agli enti disseminati nello Spazio, che da questa matrice sono alimentati e sostenuti; lo Spazio, infatti, non è uniforme e amorfo, bensì vettore vibrante di valori che risuonano ciascuno secondo la sua nota unica e inconfondibile.

Guardare il Cielo

L’Astrologia tratta infatti di relazioni tra enti che vivono e respirano nello Spazio e che per loro natura intrinseca sono una porzione di Spazio, giacché lo Spazio è la seconda figura di quel simbolo eterno che chiamiamo Trinità e che si riverbera, con la sua potenza informante, in ogni ente.

Praticare l’Astrologia è quindi dialogare con lo Spazio alla ricerca della comprensione del Proposito che lo percorre e lo anima, è riconoscere e dialogare con i semi viventi ed infuocati che sotto forma di pianeti e stelle solcano il Firmamento e lo colmano di significati, di orientamenti e di bellezza.

Giungere ai pianeti e alle stelle è quindi imparare a navigare l’Infinito, è riconoscere in noi la stessa Vita che anima stelle e pianeti, in una luminosa e risonante fratellanza stellare.

Leggere, per tramite dell’Astrologia, i segni che il Cielo ci mostra senza nulla nascondere si rivela allora un atto cardiaco, audace eppur semplice e limpido, un atto di riconoscimento della nostra casa comune, un atto di solenne presa di coscienza del linguaggio eterno del Fuoco che incide la sua Luce nelle pieghe dello Spazio.

Un linguaggio capace da sempre di descrivere con la Bellezza il fiume inarrestabile della Vita.

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