Fiori di Spazio celeste

Chi non rimane ammirato e mosso nell’intimo dalla magnificenza delle notti stellate?

Eppure lo sguardo superficiale e distratto con cui l’uomo guarda il Cielo lo induce a ritenere che questo sia vuoto e inanimato, percorso da sassi vaganti ed inerti, privi di intenzione e inconsapevoli in merito al loro andare e al loro scopo.

La luminosa bellezza del Cielo appare allora vana e priva di senso, come fosse il gioco di un Dio ignoto e silente, e si preferisce tornare al buio polveroso delle minuzie quotidiane, forse meno incantevoli, ma dotate, almeno in apparenza, di una qualche utilità.

Galla Placidia

Ma se impariamo a guardare con occhi capaci di cogliere l’essenziale che si cela entro le forme, ecco che il Cielo ci appare come un tessuto vivente, come uno Spazio acceso e magnetizzato da Luminari e Stelle, veri e propri Centri pulsanti che volgono ordinatamente intorno a Centri maggiori dai quali traggono Vita e Movimento, in un incessante respiro cosmico.

Ognuno di questi Centri insemina lo Spazio della sua qualità, della sua luce, della sua Vita e allestisce, concordemente con gli altri, quella danza cosmica che manifesta, all’interno di orizzonti sempre più ampi, l’evolversi del Proposito.

Il nostro orizzonte più prossimo è quello del Sistema solare, una Comunità vivente, ordinata e amorevole, ove i Luminari, vere e proprie Potestà celesti, incarnano e manifestano sull’Eclittica il Proposito Uno alla luce del Sole, secondo geometrie altrettanto viventi che disegnano il futuro e lo fanno precipitare, in dosi commensurate alla potenza di chi le riceve, nelle coscienze che sanno volgersi alla luce.

E nello Spazio vivente che alberga in ciascuno di noi ardono quelle stesse luci e quello stesso proposito poiché ogni uomo è un Sistema solare, una Stella, un Cosmo.

Il seminatore

Queste tracce luminose risuonano nei nostri cuori come un appello accendendo una visione capace di far fiorire anche in terra, in accordo con la Primavera solare, i semi di una nuova cultura.

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