Il Respiro dello Spazio

Seguendo l’impulso contenuto nell’articolo relativo al moto rotatorio, guardiamo ora alla grande Madre del Mondo come ad un’Entità che, essendo viva, si muove e respira.

Quando il Soffio dello Spirito “trascorre sulle acque” pervadendo lo Spazio indifferenziato e fecondandolo, provoca in esso una vibrazione che lo pone in movimento.

Il Moto, l’energia dinamica della Vita, induce in tale vibrazione un ciclo: il respiro spaziale, la rotazione.

L’intero Spazio perciò ruota e ad ogni rotazione trae un respiro ed accumula energia. Il ciclo infinito del respiro spaziale contiene una serie illimitata di cicli di “eternità” che non si chiudono su se stessi ma procedono a spirale, preparando il campo a tutti i possibili sviluppi.

Tutto ciò che vive nello Spazio è dunque dotato di un respiro ciclico, e ripropone ad ogni livello il grande Gioco della Vita che si manifesta nell’Universo per tornare all’Uno attraverso gli innumerevoli Mutamenti.

Anche noi ad ogni respiro assumiamo energia vitale dallo Spazio, restituendola poi colorata della nostra esperienza. Ad ogni respiro il nostro universo personale si rigenera.

Così è per il respiro maggiore della nostra esistenza, un’eternità per gli elementali che costituiscono il nostro veicolo fisico. Quando ci incarniamo emettiamo il primo respiro (dapprima mediato dal respiro materno) ed immettiamo vita e moto nel nostro universo formale, ponendo in rotazione tutti i mondi (atomi) che in esso sono contenuti. Nel momento in cui, rispondendo al richiamo dell’Anima, esaliamo l’ultimo respiro, gli atomi della sostanza, non più ancorati al nostro ciclo respiratorio, ritornano nel grande respiro di fondo dello Spazio da cui erano stati estratti per essere qualificati dalla nostra coscienza, che si mantiene collegata al ciclo di respiro dell’Anima. La scintilla vitale, causa di ogni respiro, resta immota, uguale a se stessa.

E’ semplice condividere l’essenza di questo pensiero anche con chi non abbia una visione spirituale dello Spazio, e dunque dell’esistenza. E’ infatti sufficiente chiamare Big Bang il Soffio dello Spirito. Quell’esplosione immane, che satura lo spazio di energia e moto a tutti i livelli, è sufficiente a completare un ciclo, relativamente a noi eterno, nel quale tutti i cicli minori sono contenuti ed alimentati, finché non si esaurirà formalmente per prepararsi ad un’altra grande esplosione che darà vita ad un nuovo ciclo di eternità relativa più “evoluto”, in quanto conserverà la “memoria genetica” accumulata nel ciclo vitale precedente.

In qualsiasi modo lo si consideri, il fatto di comprendere che respiriamo col Cosmo, che siamo piccoli ma infiniti, che tutto è Uno, ci apre ad una visione di grande bellezza e potenza, che riempie i nostri cuori di meraviglia e gratitudine per la possibilità anche solo di sfiorare col pensiero la grandiosità del creato. Nessuno è solo, nessuno è escluso, nessuno è impotente, poiché siamo spazio nello spazio.

Allora abbiamo la certezza che, se vogliamo seminare i principi di una nuova Cultura umana, dobbiamo innanzi tutto ancorare nei cuori e nella mentalità generale un nuovo modello di Spazio, che tutto unifica, tutto alimenta, tutto valorizza e dove ogni cosa trova il proprio posto e il proprio ruolo nell’opera universale.

Da Cuore § 246 collana Agni Yoga:

“…Quel filosofo che sostiene che il pianeta si rigenera a ogni rotazione ha perfettamente ragione. In ogni caso, ad ogni giro esso si muta; ciò avviene per ogni legge che, pur restando uguale a se stessa nel proprio nucleo, continuamente si circonda di spirali evolutive….”

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